La circostanza della gente Scrovegni risale al genitore di Enrico, Rinaldo o Rainaldo (trapassato inizialmente del 1289), prestatore di denaro, giacche aveva intessuto ottime relazioni per mezzo di il clericato e unitamente tutte le famiglie oltre a importanti come padovane affinche vicentine: cosi comprovano i documenti custoditi negli Archivi della corte di Padova. (Vedi di nuovo, per maggiori informazioni, questa vicenda dedicata alla classe).
Che molti sanno, Dante sprofonda Rinaldo degli Scrovegni all’ade (canto XVII). Siamo sotto nel settimo circonferenza, a vedere i violenti. Al limite di un abbandonato e sull’orlo di una burrone incontriamo gli usurai, i quali annotazione hanno violentato, maniaco, l’arte di nutrirsi onestamente.
Dante tace i loro nomi, che aveva atto ancora durante gli avari. Tacendo, fiera ingente oltraggio a causa di un condotta che egli giudica specialmente codardo, affacciato al abito dignitoso e democratico che dovrebbe contrassegnare le famiglie facoltose. Qualora il detenzione di contante e sconnesso dalla elevazione d’animo, verso Dante e semplice principio di degenerazione. “Maladette ricchezze” “naturalmente vili”, dice durante un’altra sua composizione. Tuttavia vedi Rinaldo Scrovegni. Maniera i suoi compagni di stento, e condannato per singhiozzare e agitarsi grattandosi ininterrottamente modo un cane morso dalle pulci. Tutti gli usurai portano al collo una tasca verso involucro insieme lo emblema nobiliare della propria gruppo. E il sacchetto cosicche, mediante attivita, conteneva i denari dei prestiti e degli interessi. Rinaldo Scrovegni e l’unico non fiorentino; per di piu e l’unico di questi dannati che osi ricorrere per Dante:
E un giacche d’una scrofa azzurra e grossa segnato avea lo adatto involucro bianco mi disse: – giacche fai tu sopra questa depressione? Or te ne va; e affinche se’ acuto anco, sappi cosicche ’l mio vicin Vitaliano sedera in questo momento dal mio maligno lato. Unitamente questi fiorentin son padovano: spesse fiate m’intronano gli orecchi gridando: «Vegna il cavalier eccelso, affinche rechera la bisaccia coi tre becchi!».– ora distorse la stretto e di fuor trasse La punta maniera bue cosicche ’l naso lecchi. E io, temendo no ’l oltre a star crucciasse Lui in quanto di scarso star m’avea ’mmonito, torna’mi mediante conformemente dall’anime lasse.
Il Vitaliano di cui parla Rinaldo e Vitaliano del dentatura, podesta padovano (1307) enigmaticamente accomunato a lui nella mancanza (eppure non risulta che fosse speculatore). Rinaldo e sprezzante in quale momento pronostica per Dante giacche entro i dannati arrivera rapidamente ed il gran “cavaliere” con “la tasca coi tre becchi”: Gianni Buiamonte della gente fiorentina dei Becchi (bandiera mediante tre becchi sopra campo d’oro), strozzino ricchissimo giacche benche falli e fu pure detenuto per frode. Dante, ammonito da Virgilio verso non attendere mediante questi perversi, non risponde nemmeno per Rainaldo, e prosegue il conveniente viaggio.attuale e ebbene il testimonianza di Rainaldo perche Dante ci consegna. Adesso tuttavia torniamo verso proprio prodotto, Enrico.
Enrico degli Scrovegni
Enrico Scrovegni eredita da Rinaldo un’immensa circostanza in quanto egli in persona aumenta. Mantiene, mezzo il padre, un eccellente rendiconto insieme il ecclesiastici ed direttamente insieme il santo padre onorato XI. Nel 1300 Enrico acquista, dai Dalesmanini, l’area dell’Arena Romana e nel 1302 ottiene dal podesta di Padova il consenso di erigere. Enrico fa edificare un popolare palazzo (giacche vediamo sopra non molti giornale e affinche sara smantellato dagli ultimi proprietari, i Gradenigo, nel 1829), e una piccola tempietto di famiglia.
Il 25 marzo 1303 la edicola e completata e viene inaugurata. E dedicata alla Incontaminato Maria. Il vescovo di Roma, nel 1304, concede ad Enrico la mutamento della sacrario da paese di venerazione confidenziale a fabbricato di adorazione aperto al gente. Concede, per di piu, un’indulgenza di un classe e 40 giorni verso chi, ravveduto e confessato, l’avesse visitata nello spazio di alcune letizia mariane.
Entro il 1304 ed il 1306 Giotto, che e in precedenza verso Padova, affresca la sacrario.
Nel 1305, nel momento in cui, immaginiamo, Giotto sta affrescando la chiesetta, i frati Eremitani e le Eremitane (“vicini di chiesa” degli Scrovegni) protestano ragione la edicola si e dotata o vorrebbe corredarsi ancora di un campanile. I frati lamentano giacche nella Cappella molte cose sono fatte con l’aggiunta di in presunzione affinche a causa di devozione, e desiderano cosicche il vicario ponga un controllo a quei lussi. Dato che di concorso si tragitto, i frati avranno metodo di rifarsi nei mesi successivi, dal momento che il amico ed “enzignero” tra Giovanni degli Eremitani completa la loro oratorio unitamente una gruppo massonico durante sasso e con la celebre difesa a chiglia di lancia, durante carro di larice e di rovere. Sembra perche brandello del legno impiegato fosse colui anziano dalla tetto del reggia della motivo, completata nel 1306.
Enrico dota la tempietto di un unita di fondi e dipendenze, verso controprova del suo enorme rendita verso l’edificio.
Attraverso una sfilza di avvenimenti politici, legati alle lotte in mezzo a Padova e Scaligeri (vedi post antecedente) Enrico e limitato a partire Padova durante Venezia una inizialmente avvicendamento nel 1320 e definitivamente nel 1328, poi la sequestro di tutti i suoi patrimonio.
Enrico restera per Venezia magro alla scomparsa, avvenuta nel 1336. Modo vedremo frammezzo a esiguamente, il adatto popolare aspirazione di capitare sprofondato nella tempietto da lui ruota e lussuosamente finanziata, non potra essere rispettato.
La sacrario fu collaborazione da Enrico mezzo risarcimento?
Secondo la consuetudine, la edicola degli Scrovegni fu voluta da Enrico come accomodatura in la gestione spregiudicata del padre Rinaldo. La costume risale alle pagine del cronista Giovanni da Nono, cosicche nella sua Visio Egidii (con il 1314 e il 1337), che abbiamo controllo lo passato dodici mesi, esame l’intensa solerzia degli usurai padovani.
Una decina di anni fa, nondimeno, la storica del Medioevo Chiara Frugoni ha severo un’altra congettura in quanto abbiamo esaminato insieme.
Nel conveniente tomo Gli affreschi della tabernacolo Scrovegni per Padova, Einaudi 2005, Frugoni sostiene giacche Enrico non nutriva un specifico coscienza di sbaglio verso il contante accatastato da papa con metodi dunque censurabili. Non si comportava maniera taluno in quanto abbia da affliggersi attraverso la propria opulenza. Abbiamo esaminato due fra le prove in quanto la storica entrata in la propria assunto:
1. dubbio su traccia di Enrico, Giotto ha la ‘mano leggera’ qualora chathour deve esprimere i denari, in quanto non sono niente affatto esibiti negli affreschi. Per caso, nella ambiente per cui Cristo cacciagione i mercanti dal cattedrale, di solito sono rappresentati i cambiavalute, successivo le parole di Matteo 21, 12-15:
Poi Gesu entro nel tempio di Dio, ne scaccio tutti coloro che nel cattedrale vendevano e compravano, e rovescio le tavole dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombi.
Tuttavia nella raffigurazione di Giotto i cambiavalute non sono presenti, e non ci sono nemmeno mo e. Incertezza affinche Enrico non desiderava alcun facile contatto o traccia all’attivita finanziaria della propria classe. Invece, nell’eventualita che avesse pattuito misconoscere apertamente l’operato protettivo, avrebbe avvenimento per maniera perche Giotto raffigurasse insieme ancora risalto i cambiavalute, le loro “tavole” (i banchi) e lo cattivo esempio di Cristo.
2. Enrico degli Scrovegni scrive un ultime volonta rilevatore del suo spirito. Ne abbiamo ottomana il secco contenuto nel testo della Frugoni, alle pp. 14-15: